Meditazione per la prosperità a “Senso Comune”, Rai 3

Video: Meditazione per la prosperità,

a Senso Comune, Rai3 – trasmissione del 12 settembre 2017, con Guru Jiwan Kaur e Paola Tavella

Conta le tue benedizioni, non le tue disgrazie.
In realtà non c’è via più facile verso una vita prospera, ricca, realizzata,
purché cominciate a vivere con grazia. (…)
Quella grazia vi porta prosperità, completezza, valore e virtù.”
Yogi Bhajan *

La Prosperità da un punto di vista yogico manifesta come l’energia dell’universo, il prana, fluisce attraverso la propria esistenza, da ogni punto di vista, anche materiale.
E’ innanzitutto uno stato interiore: non sei prospero in base a quanto e cosa possiedi, ma per quanto riconosci con gratitudine quel che hai. Non si tratta della quantità di beni posseduti ma della qualità della relazione con la vita.
Sebbene il piano materiale, essere ricchi o poveri, abbia il suo peso nella facilità dell’esistenza, ricchezza e prosperità non sono sinonimi.
Persone molto abbienti possono essere, e spesso sono, tutt’altro che serene, tutt’altro che grate; la ricerca continua dell’avere beni o successo rende difficoltoso  percepirsi come prosperi.

Osserviamo come la prosperità derivi da quanto il proprio sistema è in grado di inserirsi in maniera sinergica nel macro-flusso dell’energia, che lo sostiene e trasporta nel navigare della vita.
E’ come entrare nella corrente di un fiume: è possibile riconoscere l’andamento, razionalmente o intuitivamente, lasciandosi sostenere e spostare in avanti, mentre si utilizzano tecniche opportune per rimanere a galla e vivere appieno l’esperienza. Diversamente, se si cerca a tutti i costi di procedere in un’altra direzione, la corrente sarà di ostacolo, il procedere lento e faticoso, i rischi di essere travolti maggiori.

Diverse tecniche di Kundalini Yoga facilitano questa interazione, aiutando a collocarsi correttamente e a correggere tendenze in diversi aspetti connessi.
Abbiamo mostrato nella trasmissione di Senso Comune del 25 settembre una Meditazione per la Prosperità molto utilizzata e semplice da praticare anche per i non esperti. Può essere praticata da sola, o come parte di un kriya noto come Subagh Kriya.
Stimola la mente, il centro della luna alla base del palmo della mano e Giove attraverso il dito indice:
“Quando Giove e la luna vanno insieme, non c’è possibilità nel mondo di non creare benessere” insegnava Yogi Bhajan*.

Meditazione per la Prosperità
Yogi Bhajan *, 21 giugno 1996

Seduti in posizione facile, a gambe incrociate, con una leggera chiusura del collo. Gli occhi rimangono appena socchiusi di 1/10 e sono focalizzati alla punta del naso.

Prima di salutarci e darci appuntamento a domani sempre su Rai3, un po’ di meditazione con le #Yogine #SensoComune

Pubblicato da Senso Comune Rai3 su Lunedì 25 settembre 2017

I gomiti sono piegati ai lati del corpo, avambracci a 45°, le mani all’altezza della gola.

1 – Con le palme rivolte in basso, si colpiscono i lati degli indici, le dita di Giove, mentre i pollici si incrociano sotto le mani, il pollice destro sotto il sinistro. Questa posizione dei pollici è un elemento chiave di questa meditazione.

2 – Le mani ruotano per avere le palme rivolte in alto. A colpirsi sono i lati dei mignoli, dito di Mercurio, e del palmo, alla cui base sono i Monti della Luna.

Il movimento è accompagnato dalla recitazione del mantra HAR. Il suono è prodotto dalla contrazione dell’ombelico mentre le lingua vibra contro il palato ed accompagna ogni movimento delle mani.

Gli insegnamenti dicono che praticare questa meditazione per 3 minuti è sufficiente e si può prolungare  fino ad 11 minuti di durata. Praticarla per più di 11 minuti sarebbe segno di ingordigia.

Ricordate di iniziare sempre con la recitazione dell’ Adi Mantra.
Chiudete con la benedizione: “Che il sole ti ilumini sempre, l’amore ti corcondi e la pura luce dentro di te guidi il tuo cammino” seguita dal mantra SAT NAM ripetuto 1 o 3 volte.
Buona pratica!
Guru Jiwan Kaur

 

* Yogi Bhajan – Maestro di Kundalini Yoga e Mahan Tantrico, ha sistematizzato le antiche tecniche del Kundalini Yoga perché fossero accessibili a tutti e trasmissibili in modo pubblico, sicuro ed efficace mantenendo l’integrità ed intensità degli insegnamenti.

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